IL TRUST COME PROTEZIONE DEI BENI OLTRE CHE PER…
L’incertezza economica aumenta il ricorso ai trust
La Crisi che il nostro paese sta attraversando , la debolezza della congiuntura economica e l’incertezza politica stanno favorendo il ricorso al trust, soprattutto tra quanti vogliono programmare per tempo la successione di patrimoni complessi e per la protezione dei beni oltre che in ambito societario ( imprenditori) anche e sopratutto beni privati in ambito familiare. Lo strumento giuridico non è disciplinato dalla legge italiana, ma dal diritto anglosassone, tuttavia può essere utilizzato nel nostro paese considerato che l’Italia ha aderito alla Convenzione dell’Aia del 1985. Sin dal 1992 è stata ammessa l’istituzione dei trust cosiddetti «interni», ovvero quelli su beni e fra soggetti italiani, con espresso rinvio a una legge regolatrice estera (in primis inglese) e la Finanziaria del 2007 ha riconosciuto l’istituto a livello fiscale.
Il contratto di trust vede coinvolti tre soggetti: il disponente (settlor in inglese), cioè colui che conferisce il patrimonio al trust; il gestore (trustee), figura alla quale viene affidata la proprietà dei beni, ma non la disponibilità. Infatti è chiamato a gestirli nell’interesse del beneficiario (beneficiary), destinatario finale del trust. Il settlor, inoltre, ha la facoltà di nominare un protector ( in italiano guardiano), che di fatto monitora l’attività di gestione e interviene in situazioni straordinarie che rischiano di compromettere il patrimonio stesso.
Il trustee, può essere sia una persona fisica che una società , ditta individuale e comunque qualsiasi persona giuridica.
. Il beneficiario può risultate esistente nel momento in cui il trust viene costituito o meno (è il caso dei trust di scopo, destinati ad esempio ai futuri nipoti).
Con il conferimento i beni all’interno del trust, risultano protetti dai creditori e le transazioni possono avvenire in maniera riservata.
Sempre più spesso lo strumento viene utilizzato per la gestione segregata di beni nelle procedure concordatarie e fallimentari proprio per la capacità di separazione e destinazione del patrimonio a finalità individuate.
Il trust è quindi una soluzione a disposizione del cittadino italiano che spesso non ha altri strumenti giuridici per tutelarsi e proteggere i propri beni.
In ambito di protezione familiare un trust può essere istituito per:
- assistere e tutelare minori , malati , disabili o comunque i più deboli;
- dare sostegno economico a figli che vogliono sposarsi e creare una loro famiglia;
- preservare e custodire i beni e il patrimonio della famiglia;
- tutelare i minori in caso di separazione o divorzio dei genitori;
- riconoscere gratitudine a persone che sono state d’aiuto.
- per le coppie di fatto è uno strumento utile per la tutela in caso di decesso ma anche nell’ipotesi in cui il rapporto abbia termine