Monte dei Paschi di Siena. Storia di debiti, derivati…
Monte dei Paschi di Siena, storia di debiti e massoni
Monte dei Paschi sotto la lente di Report. La puntata di ieri del programma di Milena Gabanelli ha analizzato l’attuale situazione della banca più vecchia d’Italia, mettendo in luce una serie di problematiche di bilancio e, insieme, una serie di “notizie” più o meno “coperte” nella gestione di Rocca Salimbeni. L’inchiesta di Paolo Mondani, in particolare, punta il dito su un Cdo e sulla massoneria.
IL MONTE DEI PACCHI – L’inviato di Report parla in un’intervista coperta con un testimone definito “dirigente di Montepaschi”, che parte raccontando di Gianluca Baldassarri, ex capo dell’area finanza di Mps, e della sua presunta abitudine di chiudere affari usando il telefono privato, bypassando così i controlli del telefono aziendale. Un’abitudine che Baldassarri, nella replica, nega decisamente. Baldassarri viene allontanato dalla banca un mese fa, e, secondo l’informatore di Report le vere ragioni dell’allontanamento stanno in una serie di operazioni fatte da una struttura creata da Montepaschi a Londra nel 2003 che opera ancora sui mercati finanziari:
DIRIGENTE MONTEPASCHI
Il desk di area finanza di Londra era comandato direttamente da Baldassarri e gestiva un portafoglio di 2,5 miliardi di euro.
PAOLO MONDANI
E che faceva questo desk?
DIRIGENTE MONTEPASCHI
Gestiva i fondi di capitale della Banca e in molte di queste operazioni che sono state gestite da questo desk sono stati utilizzati broker stranieri per intermediare titoli. Ora utilizzare dei broker stranieri privati per l’intermediazione di titoli è una cosa che ha senso solo se si intende liberare dei fondi extra-contabili.
PAOLO MONDANI
Fondi extra-contabili che finiscono a chi?
DIRIGENTE MONTEPASCHI
Beh, faccia un piccolo sforzo e magari ci arriva da solo. Non me lo faccia dire.
A questo punto si entra nel dettaglio dei titoli intermediati dal desk di Londra. E l’anonimo dirigente di Montepaschi parla di Alexandria Capital. Cos’è?
Alexandria è un CDO-squared, è un prodotto finanziario talmente complicato che mi creda non è neanche il caso che provi a spiegarglielo. Monte Paschi investe su Alexandria 400 milioni di euro, una operazione rischiosissima. I CDO sono quel prodotto finanziario che hanno minato le fondamenta, alla base, delle Banche Centrali e sono i principali responsabili della crisi globale attuale. Allora, siamo nel novembre 2005, mi pare. Il dottor Baldassarri si mette d’accordo con la sede della Dresdner Bank inglese. I capi delle vendite della Dresdner Bank inglese erano due italiani. L’ammontare dell’operazione si è detto era di 400 milioni, totalmente sottoscritti da Monte dei Paschi e con scadenza dicembre 2012. È un rischio elevatissimo. Pensi che 140 di questi 400 milioni, per darle un’idea, vengono fatti intermediare da un broker coreano con una sfilza di significativi problemi giudiziari alle spalle.
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COS’E’ UN CDO – Ma cos’è un Cdo? “I collateralized debt obligation” – ci spiega un esperto contattato da Giornalettismo – “sono obbligazioni che hanno come sottostante una pluralità di crediti di differenti emittenti, sotto forma sia di obbligazioni che di credit default swap”. E come funzionano? “Vengono assemblate ripartendole in tranches, in funzione del grado di rischiosità, cioè dell’ordine di priorità nell’assorbimento delle perdite che dovessero verificarsi sui crediti che hanno in pancia. La tranche più rischiosa è la cosiddetta equity che può avere anche un rating “spazzatura” e per questo promette rendimenti anche molto elevati ma viene colpita per prima da eventuali insolvenze”.
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Sono davvero tutti prodotti insicuri? “Assolutamente no. Vi sono che tranche ipoteticamente sicure, le cosiddette “super senior”, che hanno rating tripla A ma che nella crisi finanziaria che ha travolto questi strumenti sono spesso divenute a loro volta carta straccia. Un ulteriore elemento di rischio deriva dalla possibilità che chi compra tali tranche lo faccia “a leva”, cioè si indebiti per un multiplo del valore dell’acquisto. In quel caso, evidentemente, le eventuali perdite sono moltiplicate e possono diventare di ordine catastrofico”. Dice il dirigente Montepaschi mandato in onda ieri sera a Report che “Fra l’altro perdite che sei lei va a cercare nei bilanci dell’area finanza di Monte Paschi non trova! Magari stanno a bilancio sotto altre voci nascoste qua e là, ma nel bilancio dell’area finanza le posso assicurare che lei non trova traccia”. La banca non ha voluto replicare e rilasciare interviste a Report sui punti sollevati. Ad oggi, in agenzia non sono passate smentite riguardanti l’inchiesta.
LA STORIA DELLA MASSONERIA – Molto più labile invece la ricostruzione di Report a proposito dei presunti legami con la massoneria di molti dirigenti ed ex dirigenti di Mps. Si parla del “groviglio armonioso” di Siena con un massone del Grande Oriente d’Italia:
PAOLO MONDANI
La Siena del groviglio armonioso, come viene gestita?
MASSONE GRANDE ORIENTE D’ITALIA
Attraverso riunioni tra pochi, tra il sindaco, il presidente della provincia, il presidente della fondazione e il presidente della banca, non c’è dialettica politica, né fuori né dentro le istituzioni.
PAOLO MONDANI
E la massoneria in questo che ruolo ha?
MASSONE GRANDE ORIENTE D’ITALIA
La massoneria in questo non ha nessun ruolo. È Stefano Bisi che si è costruito un ruolo tutto suo nel rapporto personale con i potenti della città.
Ma Bisi, sentito da Report, risponde in tema senza alcuna paura: “Il mio compito è di partecipare con il grembiule alle riunioni dei fratelli toscani, non di pensare alla politica o chi farà il sindaco o il presidente della provincia”.
PAOLO MONDANI
Enzo Viani, che è stato presidente dell’aeroporto di Ampugnano, che ora è indagato assieme a Mussari per le vicende dell’aeroporto è di fatto il tesoriere del grande oriente o ha avuto un ruolo molto importante nella gestione della società Urbs che è la società immobiliare del grande oriente. Questo è vero?
STEFANO BISI – MAESTRO VENERABILE
E qual è il problema?
LA STORIA DI TEDESCHINI – Infine Report riporta il caso di Tedeschini, cacciato dalla Nazione dall’editore Monti Riffeser a causa proprio di un articolo sul Monte dei Paschi di Siena:
MAURO TEDESCHINI
Avevo un giornale che stava andando molto bene, in un mercato in grande calo. All’improvviso ero sul Frecciarossa diretto a Bologna, ho ricevuto una telefonata dall’editore che mi comunicava che un articolo uscito in cronaca di Siena, un articolo in cui si riferiva di un comunicato ufficiale della fondazione Monte dei Paschi, aveva fatto irritare profondamente il sindaco di Siena che è un po’ l’azionista di riferimento, diciamo, del mondo bancario senese. E tutto questo ha fatto sì che l’editore mi dicesse che dovevo passare dalla sede dell’azienda nel gruppo poligrafici, che controlla anche la Nazione, a Bologna, dove c’era una cosa per me. E questa cosa per me era una lettera di licenziamento in tronco, del tutto inusitata.
PAOLO MONDANI
Andrea Riffeser Monti, il suo editore, ha un rapporto col Monte dei Paschi?
MAURO TEDESCHINI – EX DIRETTORE LA NAZIONE
Questo non lo posso dire onestamente, so che essendo in Toscana la Nazione, ed essendo il Monte dei Paschi la più grossa banca della Toscana, è una cosa assolutamente normale che ci fossero dei rapporti economici.
Tratto da giornalettismo.com autore Alessandro D’Amato 07 .05.2012